lunedì 24 novembre 2014

Cosmetici Contraffatti a Torino e in Piemonte, una guida della Camera di Commercio

Questo post è dedicato a chi crede che il makeup sia solo una frivolezza, una vanità da signorine nullafacenti. Qui si fanno i soldi, ragazzi, e finalmente un ente economico se ne è accorto e ha presentato uno studio dettagliato.

Il 15% delle famiglie torinesi ha acquistato almeno una volta un cosmetico contraffatto. Il mercato del falso in questo dettore vale il 9,3% della contraffazione in Italia ed è in continua crescita. Questi dati sono stati diffusi dalla Camera di Commercio di Torino nell'ambito di uno studio di settore che sono felice di condividere con voi per avere uno scenario più chiaro del commercio illegale e anche dei rischi che derivano dalla compravendita di prodotti non sicuri. 

Un'operazione anti contraffazione della GdF a Torino nell'aprile 2014
Ora, voi sapete benissimo che mi capita di comprare trucchi al mercato, primo tra tutti quello di Santa Rita. Lo faccio perchè credo nel potere degli stock, sono alla continua ricerca di affari, mi diverte scovare le occasioni. E' anche vero che la mia è un'abitudine pericolosa, perchè dietro il prodotto scontato a volte si può nascondere un falso. A parte il danno economico che portano alle aziende, i cosmetici contraffatti sono un pericolo per la salute, perchè non possiamo sapere se gli ingredienti siano stati sottoposti a tutti i controlli sanitari obbligatori, oppure se la merce sia scaduta. Trucchi a parte, pensate anche ai profumi, che spesso si trovano a prezzi 10 volte inferiori a quelli di mercato, oppure alle creme per il corpo e per il viso, agli shampoo, ai dentifrici ecc ecc. 

A imperitura memoria delle mie avventure, qui potete trovare il resoconto dell'ultimo ardito acquisto andato male. 

All'interno della Prefettura di Torino, dal 2008 è attivo un Osservatorio sulla contraffazione che studia il fenomeno del falso insieme alla Camera di Commercio, che è poi l'ente che tutela la proprietà industriale. I cosmetici contraffatti violano i diritti di proprietà industriale utilizzando formule brevettare senza autorizzazione e falsificano i marchi depositati riproducendo il packaging e i contenitori dei prodotti originali. Inoltre, contengono solitamente sostanze di scarsa qualità. oltre che possibili agenti patogeni. Le lavorazioni avvengono in ambienti non a norma, utilizzando sostanze tossiche non soggette ad alcun controllo sanitario. 

In Italia il settore dei cosmetici nel 2013 ha generato un fatturato di 9,3 miliardi di euro (fonte Centro Studi Cosmetica Italia), è un mercato che non sembra risentire della crisi e che registra trend positivi anche nell'export, pari al 34% del totale e in crescita del 12% rispetto all'anno precedente.

Secondo i dati diffusi a fine settembre dal Censis, il mercato del falso in Italia ha generato nel 2013 un fatturato da 6,5 miliardi di euro. Al primo posto degli articoli sequestrati c'è l'abbigliamento, ma i prodotti di uso quotidiano come i cosmetici rappresentano il 25% del totale. Gli articoli contraffatti arrivano nell’Unione Europea principalmente dalla Cina (ma va), mentre Turchia e Hong Kong sono i principale esportatori di imitazioni di profumi e trucchi. 

Secondo i dati IPERICO della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle Dogane, il Piemonte è solo al 17° posto nella classifica italiana del valore monetario degli articoli contraffatti sequestrati. Siamo tra Molise e Trentino, con un valore di 863 mila euro. Al primo posto c'è il Lazio, all'ultimo la Valle d’Aosta. Qui da noi un terzo dei prodotti sequestrati sono giocattoli, l'indagine dice che - a differenza di quanto avviene a livello nazionale - le cifre relative a profumi o cosmetici contraffatti sono al ribasso, con appena 216 euro di valore sequestrati.  


 La Camera di Commercio ha allora fatto un'indagine sulle abitudini di spesa di 200 famiglie torinesi e il 15% ha ammesso di aver acquistato almeno una volta nella vita un cosmetico contraffatto. Motivo? Nell'80% dei casi per il prezzo più conveniente, anche se poi nessuno ha affermato che il prodotto fosse meglio dell'originale.

Discount, mercati rionali e internet vengono individuati come i luoghi a più elevato rischio di acquisto di cosmetici contraffatti, mentre praticamente nessuna delle famiglie intervistate utilizza per i prodotti cosmetici i negozi online, un dato che davvero mi sorprende perchè per noi appassionate internet è spesso l'unico modo per raggiungere prodotti altrimenti introvabili!

Solo il 38% degli intervistati ha dichiarato di prestare attenzione agli ingredienti dei cosmetici, ovvero all'INCI! La normativa italiana invece prevede molte restrizioni d'uso per alcune sostanze per garantire la sicurezza dei prodotti cosmetici. Attualmente sono circa 1400 le sostanze vietate, 250 quelle autorizzate con limiti e prescrizioni e circa 200 quelle per le quali è imposto un impiego specifico. La legge impone poi regole per la composizione dei prodotti, per l’etichettatura e il confezionamento, con la presenza di informazioni obbligatorie, tra cui lotto di fabbricazione, eventuali istruzioni o precauzioni d’uso, lista degli ingredienti e durata (PAO). 

Giusto per dimostravi quanto noi Piemontesi siamo AVANTI, concludo dicendovi che la Camera di Commercio di Torino ha pubblicato online gratuitamente la guida di 50 e pussa pagine "Cosmetici: più informati, più protetti" che contiene tante informazioni generiche ma anche un focus interessante su allergeni, parabeni, normativa e pubblicità ingannevole. 


Insomma, io continuerò a cercare le offerte migliori in giro e se mi capiterà comprerò anche al mercato. Però almeno sarò informata dei rischi e avrò degli strumenti in più per sgamare i falsoni. Spero di aver dato qualche consiglio utile anche a voi!

Baci, baci
Mufi

3 commenti:

  1. Anche in Friuli Venezia Giulia abbiamo attivato un'iniziativa analoga, che punta soprattutto a far capire ai consumatori l'importanza di leggere le etichette. E sarebbe ora! :)

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